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10 suggerimenti per il contatto con le meduse: cosa fare, cosa evitare e quali rimedi



  1. Non sfregare la zona colpita con sabbia o con una pietra tiepida. Le tossine rilasciate dalle meduse sono termolabili (vengono inattivate dal calore) ma occorre raggiungere una temperatura di circa 50 gradi per avere dei risultati.

  2. Non lavare la parte colpita dai tentacoli della medusa con acqua dolce, potrebbe favorire la produzione di sostanze tossiche in grado di causare danni a livello del sistema nervoso.

  3. Non utilizzare acqua fredda o ghiaccio.

  4. Non grattare la zona colpita in quanto questa azione stimola l’attività muscolare mettendo più velocemente in circolo la sostanza tossica inoltre si rompono le eventuali nematocisti residue, liberando ulteriore veleno.

  5. Lavare la parte colpita con acqua di mare.

  6. Evitare di seguire “i rimedi della nonna” come impacchi con aceto, succo di limone o ammoniaca, non vi sono evidenze di efficacia, creme al cortisone o a base di antistaminico sono inutili perché agiscono dopo circa 30 minuti, cortisone e antistaminici possono essere usati per via orale nel caso di disturbi generalizzati, anche se di lieve entità.

  7. Evitare l’uso di alcool in quanto potrebbe stimolare l’apertura delle cellule urticanti delle meduse.

  8. Rimuovere i frammenti dei tentacoli della medusa, non usare pinzette.

  9. La soluzione migliore in caso di contatto con i tentacoli delle meduse è l’applicazione di Ipased Gel (gel contenente Acido Cloridrico) che acidifica la pelle inattivando la sostanza tossica.

  10. Se la reazione cutanea è generalizzata e compare difficoltà respiratoria, pallore, ipotensione (segnali di una grave reazione a rischio di shock anafilattico) allertare immediatamente il 118.

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